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LA REPUBBLICA

ISABELLA E LE ALTRE

di E. Muritti

 

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Un libro di foto e poesie che canta la potenza femminile e l'impegno a favore di madri e figli. Isabella Ferrari, che al progetto presta volto e anima, si racconta di E. Muritti Foto di Max Cardelli.

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Aung San Suu Kyi. E poi Saffo, Gaspara Stampa e Emily Dickinson: tre culture poetiche, tre epoche, tre erotismi.

E ancora: Mata Hari e Afrodite. Beatrice Portinari, la musa di Dante. Ed Ereshkigal, dea degli inferi mesopotamici...

Il carisma femminile, si sa, è la forza sotterranea che ha sempre raddrizzato il mondo.

Tant'è che gli rende omaggio, prendendo l'avvio da questi esempi di donna, la strenna Forma/Luce edita da Drago

(le cui vendite contribuiranno a sostenere le campagne di Save the Children).

E un volume che raccoglie, presentate dal pittore Francesco Clemente, una serie di ritratti di Isabella Ferrari scattati da Max Cardelli sulla spiaggia di Sabaudia, alternati a poesie di Aldo Nove. Sorride l'attrice, 50 anni e tre figli, ambasciatrice in Italia della partnership Save the Children Bulgari (per la quale ha recentemente viaggiato nel campo profughi di Za'atari, in Giordania, ed è stata in alcune scuole napoletane, in prima linea contro la dispersione scolastica dei ragazzini). «Dee, eroine, icone del cinema, comunque donne importanti e libere che concorrono a formare un'unica anima femminile, fatta contemporaneamente di sogno e concretezza quotidiana», dice Isabella.

La conosco quest'anima doppia, nel mio lavoro, è come se partorissi tutti i giorni, come se nell'inquietudine e nell'abisso io pescassi piccole tracce di vita e di vertigine». Isabella lo sa che è inevitabile accostare il suo fascino sensuale e problematico (lo abbiamo visto in La grande bellezza di Paolo Sorrentino, lo rivedremo in autunno in La vita oscena di Renato De Maria e, su Sky, nel secondo ciclo della serie In Treatment di Saverio Costanzo) ai destini dell'amore e della maternità.

«Le foto di Max e le poesie di Aldo nascondono un mistero in cui mi riconosco, del resto tutte le donne sono misteriose, tutte un po' Marilyn Monroe».

Poi cambia tono: "Questo libro, e il ruolo in Bulgari-Save the Children, mi obbligano a reagire. Il futuro oggi è "in coma", nei casi migliori arriva lentamente, un giorno alla volta, ma ai ragazzi dobbiamo restituirne il gusto. E in questo giocano un ruolo fondamentale le donne: la potenza femminile è attraente, una donna non sarà mai nichilista, sarà sempre a contatto con quel poco o quel tanto che è la vita».

Attentissima alle giovani generazioni, dunque, Isabella: i ragazzi di oggi sono più problematici di quelli di una volta? «Non posso dirlo. Io ero diversa, ma perché ero ingestibile, lavoravo già da teenager... Per come la vedo io, questo Paese ha messo in crisi tutti, donne, uomini, bambini. Ma ci salverà l'istinto materno, il nostro spirito francescano di accudimento. Che ne vadano fiere le donne, dei figli accompagnati "all'italiana": ce lo ritroveremo, questo valore. Meglio proteggerlo».

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